Non ricordo bene se fosse il 1954 od il 1955: studiavo con la radio accesa
nella mia stanza, nell’appartamento dove abitavo allora
Stavamo in via Cavour 29, nel centro della mia bella Parma…
Stavamo in via Cavour 29, nel centro della mia bella Parma…
Dalla finestra di camera potevo vedere il vicolo del Vescovado ed i tetti
con le loro coperti di tegole scolorite dal tempo…
Poco oltre vi era un piccolo giardino verde e, più in là, si capiva, senza
vederla, la piazza del Duomo con il famoso Battistero, capolavoro dell’
Antelami…
A volte, stando a quella finestra, si sentiva il profumo dei castagnacci
che venivano sfornati dallo zio di Gioiello,
nostro amico
Quel profumo pareva invitare gli acquirenti e buongustai ad assaggiare
quei dolci, colmando le tasche di quel produttore di pattone
Quando, un giorno,dalla mia radio, un modulatore di frequenza con l’altoparlante ricoperto da un tessuto color paglia, tipico di quei modelli di allora, trasmise una musica che mi proiettò una meravigliosa visione di ricordo a colori vivaci…
Quando, un giorno,dalla mia radio, un modulatore di frequenza con l’altoparlante ricoperto da un tessuto color paglia, tipico di quei modelli di allora, trasmise una musica che mi proiettò una meravigliosa visione di ricordo a colori vivaci…
Quel brano musicale, faceva press’ a poco così: “ Tiraaaa, tirararaaa…
tirarirarirarirara, tirittiraraa, tirarariraa, tirarararaaa“ incantevolmente
soave, come una melassa dolciastra in un’ estasi meravigliosa…
All’ improvviso, mi si presentò nella mente quel direttore d’ orchestra in
marsina nera che dirigeva…
Ma sì, è lei, è quella musica…( pensai)
Era lui, con la bacchetta in mano che dirigeva e, mi rividi così, quella
sera, al concerto in compagnia del mio amico Mario, al teatro Regio di Parma
Si, era lei, la famosa "Incompiuta" di Schubert, nel tema famoso che oggi
conosco essere dei violoncelli, ma che allora non avrei saputo
distinguere simili strumenti…
Così, folgorato da quella visione e, pago di aver avuto un segnale quasi
divino, da allora mi accinsi sempre di più ad ascoltare musica sinfonica o giù
di lì…
Immediatamente smisi di studiare per andare con la memoria in quella magica
serata trascorsa in platea nel teatro Regio della mia città
Rricordai anche di aver ascoltato la sinfonia del Gugliemo Tell rossiniano
e la famosa marcia funebre dal Sigfrido di Wagner…
Pur essendo trascorsi circa sessant’anni da allora, quella visione fu come
un seme piccolissimo che, successivamente .diventò pianta
Felice di aver vissuto quell' attimo estatico della mia gioventù…,
oggi voglio ricordare come cominciai ad amare la musica
Sembra impossibile, un segnale che ancora adesso è vivo nel mio ricordo con i
colori di quel tempo ed i sapori di quegli anni
Questo,mi permette di godere qualche momento in più di simile capolavoro di esistenza che è la nostra permanenza terrena..
Questo,mi permette di godere qualche momento in più di simile capolavoro di esistenza che è la nostra permanenza terrena..
Schubert, per me fu come una folgorazione, che mi costrinse a conoscere
sempre di più il mondo musicale fino a procurarmi l’ emozione della febbre a 42
gradi ( la cosiddetta pelle d’oca)
Tale turbamento colpisce al punto di farci comprendere come potrebbe essere
un anticipo di Paradiso…
Oggi, che mi accingo a scrivere qualcosa sui personaggi musicali
riguardanti le ricorrenze... ora che sono divenuto collezionista e tesoriere di
quadri e dipinti musicali, originali e manoscritti, rivivo un film che vorrei
non finisse mai…
Si, quando incontro musicisti, direttori d’ orchestra, andiamo a nozze
dissertando su questo o su quel compositore, senza mai stancarci
E’ una meravigliosa passione, capace di stimolare a conoscere nuovi
spartiti e scoperte di manoscritti interessanti e misteriosi…
In quelle carte, ingiallite dal tempo, riviviamo le ispirazioni, osserviamo
le correzioni che i compositori hanno riversato con quel pennino da musica
Ci sembra di essere archeologi scopritori di talenti sconosciuti,
ammiratori della bellezza degli spartiti d’ epoca
Su quelle pagine antiche, scopriamo pensieri più o meno lunghi dei
compositori per successivi ripensamenti al fine di migliorarne l’ insieme, sia
melodico che armonico
In quelle note manoscritte, più o meno regolari, si può dedurre il
carattere del musicista ed il desiderio di esporre il suo pensiero tematico di
quell’ istante
Motivo, forse poi corretto o modificato con altri accordi in grappoli di
note come fossero pennellate successive…
La ricerca degli spartiti mi appassionò moltissimo e, non sapendo leggere
la notazione, volli imparare il loro linguaggio
Così pensai di poter interpretare cosa voleva dirci il musicista e, in tal
modo, ebbi modo di scoprire un mondo nuovo…
Su quelle carte pentagrammate, dove errori e rifacimenti sono evidenti ed
affascinanti, si respira la bellezza di una storia trascorsa
Ogni spartito per me rappresenta l’ idioma del compositore, il desiderio di
donarci sensazioni sempre innovative
Queste emotività, viste da lui e rilette da noi avranno sempre sfumature
particolari, a seconda della nostra sensibilità in quel momento…
Il mio primo disco fu un extended play 45 giri, acquistato, come scritto al
retro a mano, il 20 gennaio 1956
Tale ricordo racchiudeva il famoso intermezzo della Cavalleria Rusticana,
Danze ungheresi di Brahms ed il Canto indù dal Sadko di Rimskij-korsakov
A questo seguirono la rapsodia ungherese n. 2 di Liszt abbinata alle
danze magiare di Brahms ( il primo 33 giri)
Più tardi cambiai con radio e giradischi a parte, poi, passai all’ acquisto
un registratore a nastro della Geloso
Con tale “marchingegno” riuscii a incidere ( 1958) dalla radio le
celebrazioni del centenario della nascita di Giacomo Puccini, avvenimento
radiotrasmesso da più emittenti importanti del mondo
Potei ascoltare e risentire il “Sopravvissuto di Varsavia”di Arnold
Schonberg e comprenderne la bellezza del suo significato
Raggiunsi l’ apoteosi, quando mi regalai, per il compleanno, nel 1956, ll
libro edito dalla Garzanti “Il mondo della musica”
Con quel volume, scoprii le vite dei compositori e le loro opere più famose
Non ricordo più nitidamente, se, il disco con la musica di Rimsky
–Korsakoff (in inglese si dice così ) fu comprato perché (narcisismo umano), il
compositore era nato lo stesso giorno del mio compleanno
A quel tempo avrei sognato, ma mai avrei pensato, un giorno di agosto del
2007, trovarmi a San Pietroburgo (la casa museo di Rimskij-korsakov)
Vedere quei cimeli che ricordavano tutta la vita di uno dei più grandi
compositori russi e grande orchestratore, costituirono per me un’ apoteosi
vitale
Il Paradiso interra, lo raggiunsi quel giorno, quando fui invitato a strimpellare
su quel pianoforte, dove, oltre, allo stesso Rimskij, suonarono Scriabin,
Rachmaninoff e Stravinsky
Non avrei mai immaginato che, un giorno, avrei potuto mettere le dita su
quei tasti di quello strumento così significativo
Pensare che, su tale pianoforte aveva composto magari il Volo del
calabrone o pezzi di Shèhèrazade...
Così, diteggiando quella tastiera con una strimpellata senza arte ne parte, mi pareva di essere diventato un Cherubino o Serafino della alte sfere celesti !
Così, diteggiando quella tastiera con una strimpellata senza arte ne parte, mi pareva di essere diventato un Cherubino o Serafino della alte sfere celesti !
Quello fu la mia sublimazione in terra, l’ apice della mia vita, il regalo
che forse l’ Essere Supremo, ha voluto donare ad un semplice mortale come me su
questa terra
La commozione provata in quel momento fu il “segnale” di una gloria
inennarabile ed impensabile !!!
Ero entrato nell’ Olimpo ed avevo coronato un sogno impossibile, forse per
un puro caso !
Testo di Carlo Lamberti, maggio 2014
Testo di Carlo Lamberti, maggio 2014
Proprietà testo e scansioni di Carlo Lamberti, 23/05/2015