sabato 23 maggio 2015

Come apprezzai la musica


 
Non ricordo bene se fosse il 1954 od il 1955: studiavo con la radio accesa nella mia stanza, nell’appartamento dove abitavo  allora

Stavamo in via Cavour 29, nel centro della mia bella Parma
Dalla finestra di camera potevo vedere il vicolo del Vescovado ed i tetti con le loro coperti di tegole scolorite dal tempo…
Poco oltre vi era un piccolo giardino verde e, più in là, si capiva, senza vederla, la piazza del Duomo con il famoso Battistero, capolavoro dell’ Antelami…
A volte, stando a quella finestra, si sentiva il profumo dei castagnacci che venivano sfornati dallo zio di Gioiello, nostro amico
Quel profumo pareva invitare gli acquirenti e buongustai ad assaggiare quei dolci, colmando le tasche di quel produttore di pattone

Quando, un giorno,dalla mia radio, un modulatore di frequenza con l’altoparlante ricoperto da un tessuto color paglia, tipico di quei modelli di allora, trasmise una musica che mi proiettò una meravigliosa visione di ricordo a colori vivaci…
Quel brano musicale, faceva press’ a poco così: “ Tiraaaa, tirararaaa… tirarirarirarirara, tirittiraraa, tirarariraa, tirarararaaa“ incantevolmente soave, come una melassa dolciastra in un’ estasi meravigliosa…

All’ improvviso, mi si presentò nella mente quel direttore d’ orchestra in marsina nera che dirigeva…
Ma sì, è lei, è quella musica…( pensai)
Era lui, con la bacchetta in mano che dirigeva e, mi rividi così, quella sera, al concerto in compagnia del mio amico Mario, al teatro Regio di Parma
Si, era lei, la famosa "Incompiuta" di Schubert, nel tema famoso che oggi conosco essere  dei violoncelli, ma che allora non avrei saputo distinguere simili strumenti…
Così, folgorato da quella visione e, pago di aver avuto un segnale quasi divino, da allora mi accinsi sempre di più ad ascoltare musica sinfonica o giù di lì…
Immediatamente smisi di studiare per andare con la memoria in quella magica serata trascorsa in platea nel teatro Regio della mia città
Rricordai anche di aver ascoltato la sinfonia del Gugliemo Tell rossiniano e la famosa marcia funebre dal Sigfrido di Wagner…
Pur essendo trascorsi circa sessant’anni da allora, quella visione fu come un seme piccolissimo che, successivamente .diventò pianta
Felice di aver vissuto quell' attimo estatico della mia gioventù…, oggi voglio ricordare come cominciai ad amare la musica
Sembra impossibile, un segnale che ancora adesso è vivo nel mio ricordo con i colori di quel tempo ed i sapori di quegli anni


Questo,mi permette di godere qualche momento in più di simile capolavoro di esistenza che è la nostra permanenza terrena..
Schubert, per me fu come una folgorazione, che mi costrinse a conoscere sempre di più il mondo musicale fino a procurarmi l’ emozione della febbre a 42 gradi ( la cosiddetta pelle d’oca)
Tale turbamento colpisce al punto di farci comprendere come potrebbe essere un anticipo di Paradiso…
Oggi, che mi accingo a scrivere qualcosa sui personaggi musicali riguardanti le ricorrenze... ora che sono divenuto collezionista e tesoriere di quadri e dipinti musicali, originali e manoscritti, rivivo un film che vorrei non finisse mai…
Si, quando incontro musicisti, direttori d’ orchestra, andiamo a nozze dissertando su questo o su quel compositore, senza mai stancarci
E’ una meravigliosa passione, capace di stimolare a conoscere nuovi spartiti e scoperte di manoscritti interessanti e misteriosi…
In quelle carte, ingiallite dal tempo, riviviamo le ispirazioni, osserviamo le correzioni che i compositori hanno riversato con quel pennino da musica
Ci sembra di essere archeologi scopritori di talenti sconosciuti, ammiratori della bellezza degli spartiti d’ epoca
Su quelle pagine antiche, scopriamo pensieri più o meno lunghi  dei compositori per successivi ripensamenti al fine di migliorarne l’ insieme, sia melodico  che armonico
In quelle note manoscritte, più o meno regolari, si può dedurre il carattere del musicista ed il desiderio di esporre il suo pensiero tematico di quell’ istante
Motivo, forse poi corretto o modificato con altri accordi in grappoli di note come fossero pennellate successive…
La ricerca degli spartiti mi appassionò moltissimo e, non sapendo leggere la notazione, volli imparare il loro linguaggio
Così pensai di poter interpretare cosa voleva dirci il musicista e, in tal modo, ebbi modo di scoprire un mondo nuovo…
Su quelle carte pentagrammate, dove errori e rifacimenti sono evidenti ed affascinanti, si respira la bellezza di una storia trascorsa
Ogni spartito per me rappresenta l’ idioma del compositore, il desiderio di donarci sensazioni sempre innovative
Queste emotività, viste da lui e rilette da noi avranno sempre sfumature particolari, a seconda della nostra sensibilità in quel momento…
Il mio primo disco fu un extended play 45 giri, acquistato, come scritto al retro a mano, il 20 gennaio 1956
Tale ricordo racchiudeva il famoso intermezzo della Cavalleria Rusticana, Danze ungheresi di Brahms ed il Canto indù dal Sadko di Rimskij-korsakov
A questo seguirono la  rapsodia ungherese n. 2 di Liszt abbinata alle danze magiare  di Brahms ( il primo 33 giri)
Più tardi cambiai con radio e giradischi a parte, poi, passai all’ acquisto un registratore a nastro della Geloso
Con tale “marchingegno” riuscii a incidere ( 1958) dalla radio le celebrazioni del centenario della nascita di Giacomo Puccini, avvenimento radiotrasmesso da più emittenti importanti del mondo
Potei ascoltare e risentire il “Sopravvissuto di Varsavia”di Arnold Schonberg e comprenderne la bellezza del suo significato
Raggiunsi l’ apoteosi, quando mi regalai, per il compleanno, nel 1956, ll libro edito dalla Garzanti  “Il mondo della musica”
Con quel volume, scoprii le vite dei compositori e le loro opere più famose
Non ricordo più nitidamente, se, il disco con la musica di Rimsky –Korsakoff (in inglese si dice così ) fu comprato perché (narcisismo umano), il compositore era nato lo stesso giorno del mio compleanno 
A quel tempo avrei sognato, ma mai avrei pensato, un giorno di agosto del 2007, trovarmi a San Pietroburgo (la casa museo di Rimskij-korsakov)
Vedere quei cimeli che ricordavano tutta la vita di uno dei più grandi compositori russi e grande orchestratore, costituirono per me un’ apoteosi vitale
Il Paradiso interra, lo raggiunsi quel giorno, quando fui invitato a strimpellare su quel pianoforte, dove, oltre, allo stesso Rimskij, suonarono Scriabin, Rachmaninoff e Stravinsky
Non avrei mai immaginato che, un giorno, avrei potuto mettere le dita su quei tasti di quello strumento così significativo
Pensare che, su tale pianoforte aveva composto magari il Volo del calabrone o pezzi di Shèhèrazade...

Così, diteggiando quella tastiera con una strimpellata senza arte ne parte, mi pareva di essere diventato un Cherubino o Serafino della alte sfere celesti !
Quello fu la mia sublimazione in terra, l’ apice della mia vita, il regalo che forse l’ Essere Supremo, ha voluto donare ad un semplice mortale come me su questa terra
La commozione provata in quel momento fu il “segnale” di una gloria inennarabile ed impensabile !!!
Ero entrato nell’ Olimpo ed avevo coronato un sogno impossibile, forse per un puro caso !

Testo di Carlo Lamberti, maggio 2014





Proprietà testo e scansioni di Carlo Lamberti, 23/05/2015